10 mag 2008

Ashlee Simpson- Bittersweet world Recensione


Uscito lo scorso 22 aprile il terzo album di Ashlee Simpson è arrivato recentemente alla numero 4 della classifica billboard. Purtroppo finora non è riuscito ad ottenere le ottime vendite dei 2 precedenti Autobiography e I am me. La causa è sicuramente dovuta alla scarsa promozione e al singolo trainante dell'album Outta my head che non è riuscito a posizionarsi ottimamente nelle classifiche.
La povera Ashlee ha anche la sfortuna di debuttare insieme a Madonna (numero 1) Mariah Carey e Leona Lewis (2 e 3 in classifica). Noi però che tifiamo per la giovane Simpson non potevamo tralasciarne la recensione:
Nonostante al primo ascolto possa essere un pò difficile da digerire anche perchè molto diverso dai precedenti lavori della cantante Bittersweet world vi catturerà un pò alla volta e non riuscirete più a farne a meno. Questa volta Ashlee ha voluto shockkare e grazie anche a ottimi produttori come Timbaland e Chad Hugo dei Neptunes e Nerd è riuscita ad ottenere un sound nuovo, tra l'hip hop e il rock rifacendosi in parte alla musica degli anni '80.
Rimarranno piuttosto scossi quelli che si aspettano brani pop/rock come nei precedenti album ma sapranno farsi presto catturare da pezzi come la combattiva Rule Breaker, la più "classica" Little Miss Obsessive, la rockettara I've just begun e pezzi più ironici come Bittersweet world e Ragdoll.
Pezzi assolutamente fuori dallo stile di Ashlee sono la hit da club Hot Stuff (vagamente e vocalmente sullo stile di Burning up) e Boys, nella sua ingenuità e nel suo beat elettro accattivante, sound molto 2008. Probabile terzo singolo se si sbriga a girare 1 video.
Giudizio a sè merita Murder, il pezzo più innovativo dell'album (anche se a dire così si rischia un pò perchè molti pezzi dell'album propongono sonorità nuove e per questo forse 1 pò rischiose). Murder è un pezzo assolutamente pazzo oscuro, hip hop (sopratutto nella parte rappata da Travis Mc Avoy dei Gym Class Heroes) e con sonorità vagamente esotiche, ipnotico.
L'album termina con una ballata che è anche il pezzo preferito di Ashlee, Never dream alone. Inutile dire che anche questo pezzo è riuscito.
Assolutamente obbligato per i nostalgici di Ashlee procurarsi la versione con le bonus tracks pop/rock I'm out e Can't have it all e la teatrale Follow you wherever you go (non per niente Ashlee ha partecipato ad un musical come Chicago).
Un'album che consiglio a tutti coloro che vogliono ascoltare qualcosa di originale, moderno e giovane con una vena rock.
ps: Fra le tante versioni disponibili potete trovare anche quella con Invisile, singolo uscito dopo I Am me e non presente in quell'album.


#Boys live on Dancing with the stars.

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